“Sono un ragazzo fortunato/perché mi hanno regalato un sogno”. Aveva ragione eccome, Jovanotti. Figuriamoci poi se i sogni sono addirittura due, coltivati insieme senza tralasciare i… doveri. La storia è quella di Marco Abbruzzese, nostro atleta leva 2002. In acqua se la cava bene, eccome: ottime capacità natatorie, senso tattico e della posizione, tiro potente e preciso. Ma Marco è capace di stupire tutti anche in un altro sport, che in fin dei conti con la pallanuoto c’entra poco: lo sci. Un minimo comun denominatore c’è, in effetti: l’acqua, allo stato liquido e cristallizzato. Per il resto, piscine contro vette, corsie contro piste, ripetute contro seggiovie. Il cuore si divide a metà. Marco fa parte del team del Mondolè Sci Club, basato a Prato Nevoso. E in questa stagione invernale appena conclusa ha fatto incetta di successi: vittoria di due campionati nazionali (uno nel gigante, a Folgaria, nel “Topolino” e l’altro nello slalom ai campionati “Children” di Sauze d’Oulx), un secondo posto nel super gigante del “Children”, un altro secondo posto nel gigante dell’Abetone “Pinocchio”. Ancora, nei campionati internazionali con addosso i colori azzurri: due volte secondo, in gigante e slalom, una volta terzo nello slalom. Eppoi la pallanuoto. E la scuola, certo: media del 9 alla terza media della “Durazzo”. Quando si dice, doveroso chapeau.
“Pallanuoto e sci sono due passioni che ho sempre cercato di far convivere – spiega il diretto interessato – La preparazione fisica che ti garantisce il lavoro in piscina mi è stata poi parecchio utile per farmi valere anche sulle piste, a livello di fiato e muscoli. Vedo alcuni miei “colleghi” che magari fanno altre attività oltre allo sci e vanno più facilmente in difficoltà”.
Difficile conciliare impegni agonistici e doveri scolastici? “Di certo non è una passeggiata – continua Abbruzzese – La parte difficile riguarda giocoforza le assenze, che sono parecchio elevate. Tuttavia sono giustificate, appunto, dall’attività agonistica e devo dire che nei professori ho sempre trovato ampia comprensione e disponibilità. Dal canto mio cerco di mettercela tutta per recuperare le lezioni perse, non restare indietro con i compiti, rimanere al passo con i miei compagni. Gli insegnanti notano questa mia volontà e la premiano, mi sembra un bel meccanismo, positivo, virtuoso. D’altronde anche i miei genitori sono stati chiari e hanno messo la scuola prima di tutto, ribadendone spesso l’importanza anche se non in modo assillante, così come mi lasciano libero per lo sport”.
A breve si renderà necessaria una scelta fra le due passioni. “Credo di sì, ma vediamo – temporeggia Marco – Sto valutando di fare il liceo a Mondovì, ma ci sono tante questioni in ballo. Quello che è certo è che comunque continuerò a coltivare la mia passione per la pallanuoto e il Quinto: non dovessi riuscire a farlo con costanza in inverno, rimedierei d’estate. Ma adesso non ci penso. Ringrazio tutti gli allenatori e la società biancorossa, che hanno compreso la mia voglia di fare bene anche nello sci e mi hanno lasciato libero, ben sapendo che avrei perso diverse partite. Grazie anche ai miei allenatori in montagna e chiaramente ai miei genitori che mi sostengono sempre”.
“Sono un ragazzo fortunato, perché mi hanno regalato un sogno…” Aveva proprio ragione Jovanotti. Figuriamoci poi se i sogni sono due… In bocca al lupo, Marco, da tutto lo Sporting Club Quinto.
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