Il Quinto e Spigno ai saluti: “Matteo, grazie di tutto!”

Ci sono storie che vale la pena raccontare, anzi celebrare, anche e soprattutto quando arrivano al passo d’addio. Come quella tra lo Sporting Club Quinto e Matteo Spigno, vissuta sulla cresta dell’onda di momenti esaltanti, sempre o quasi con il vento in poppa. Le strade del club biancorosso e del mancino ora si dividono, perché dopo la retrocessione bisogna iniziare un nuovo ciclo a medio-lungo termine, e nello sport a volte bisogna sacrificare i sentimenti sull’altare della programmazione, indispensabile per costruire nuove storie da vivere e da raccontare.

Matteo è arrivato a vestire la nostra calottina sette anni fa, nella stagione 2010/2011. Il bilancio di questi campionati parla chiaro: quattro volte ai play off di serie A2, una promozione nella finalissima con il Civitavecchia, un campionato di serie A1. Ci mancherà la sua positività, il suo sapere stare in gruppo, facendo prevalere l’interesse della squadra a quello personale. Ci mancheranno le sue giocate e i suoi gol. Il tecnico Marco Paganuzzi definisce “indimenticabili”  quelli messi a segno nel  derby con il Sori (stagione 2011/2012) e nella sfida di Lavagna nell’anno della promozione. Una rete, quella, arrivata sul suono della sirena a decretare una vittoria fondamentale per il Quinto nella corsa alla serie A1: quel pallone, in doppia superiorità numerica, pesava come un macigno.

Un ragazzo che ho visto crescere nelle giovanili del Nervi e che ho ritrovato con la calottina biancorossa – le parole del diesse Lorenzo MarinoSempre presente, sempre positivo, sempre disponibile. Un taglio di capelli che non ho mai approvato ma che ora sicuramente cambierà in previsione di iniziare una carriera lavorativa. Con la positiva ma complicata stagione appena conclusa, la società ha deciso di chiudere un ciclo storico e pieno di successi e soddisfazioni per tutti i nostri atleti tecnici e tifosi. Abbiamo deciso di puntare su atleti che ci potessero fornire in chiave futura un contributo pari o superiore a quello che ci hanno regalato ragazzi come Matteo, Alberto Galassi, Gabriele Luccianti, Armando Turbati e Nicolò Scanu, autentiche colonne portanti degli ultimi sette-otto anni della nostra storia agonistica. A Matteo non possiamo che dire grazie e augurargli il meglio dal punta di vista sportivo e professionale“.

E, conoscendolo bene, sappiamo che quel “meglio” se lo andrà a prendere con le armi che gli sono più care: tenacia e serenità. Quindi grazie, Matteo: faremo sempre il tifo per te e speriamo che anche tu continuerai a farlo per noi.

(foto di Giorgio Scarfì)

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