Tanto per i candidati Presidente del Municipio quanto per i candidati Sindaco ospiteremo le loro opinioni sulla piscina di Nervi: sulla base del fatto che Carleo, Raffaelli, Bucci e Crivello si sono confrontati con noi e con le altre società sportive sul tema dell’impiantistica sportiva. Ci sono venuti a cercare ed a trovare e gli abbiamo chiesto di metterci la faccia sul tema della piscina di nervi. Qui ed ora. Altri candidati, forse avendo il limite di venire da piccoli partiti o da partiti non presenti sul nostro territorio, non ci hanno cercati. Se vorranno comunque mandarci la loro opinione su queste domande, la pubblicheremo volentieri nei limiti del tempo che resta alla competizione elettorale. La nostra Società è apolitica ed apartitica: immaginiamo che siano rappresentate tutte le opinioni ma abbiamo voluto sul tema e solo sul tema di piscina Nervi ed impiantistica sportiva che fosse chiaro l’impegno dei candidati che ci hanno parlato, perché verba volant scripta manent. Oggi è quindi il turno dei candidati alla presidenza del Municipio Levante, Francesco Carleo per il centrodestra e Michele Raffaelli per il centrosinistra.
1. La piscina di Nervi è chiusa da cinque anni: è consapevole delle aspettative delle società natatorie e pallanuotistiche e dell’utenza sociale ?
CARLEO: Certo, sono a conoscenza di queste aspettative anche perché il problema è iniziato a sorgere proprio sul finire del mio mandato da presidente di Municipio, cinque anni fa esatti. All’epoca c’erano stati grandi problemi per le mareggiate, c’erano tanti lavori da fare e servivano grossi investimenti. In tutto questo periodo invece la piscina è stata abbandonata al degrado.
RAFFAELLI: Ne siamo tutti consapevoli. Il Municipio, nelle prime due estati dalla chiusura, ha fatto il possibile per permettere una riapertura quantomeno estiva, forse dal maggior valore simbolico che effettivo. In questi anni ci siamo continuamente confrontati con il territorio, che ci ha sempre chiesto una riapertura della vasca. E in questi termini ci siamo mossi.
2. Qual è la sua idea per il futuro dell’impianto?
CARLEO: Mi ero opposto alla trasformazione della piscina in un campo da beach volley, spingendo per una pulizia e una manutenzione costante per ridurre al minimo i disagi. Per il futuro non si può non evidenziare la posizione poco felice della piscina, esposta al rischio costante di mareggiate che comportano gravi danni. La mia idea è quella di realizzare una piscina moderna all’interno dei locali dell’ex Aura, in via del Commercio. Ma l’importante sarà comunque non perdere i finanziamenti per il rifacimento dell’impianto: se non sarà possibile farla lì, allora dico “meglio ferito che morto” e vada per la sistemazione del porticciolo, ma con adeguate opere di protezione a mare.
RAFFAELLI: In questi cinque anni ci siamo confrontati a lungo con tutte le realtà della zona, avviando un percorso partecipato. Abbiamo esaminato tutte le alternative possibili, dai locali ex Aura all’ex Tiro al Piccione di Quinto, ma alla fine l’idea che è emersa è quella di una risistemazione complessiva della “piazza” Porticciolo, con una nuova piscina lunga 25 metri e con un posizionamento più arretrato per evitare i danni delle mareggiate. Per fare tutto questo abbiamo già i soldi, 2,5 milioni di euro che sono stati stanziati dal Cipe. Siamo pronti a partire con i lavori.
3. Come potrà essere resa sostenibile economicamente? E’ consapevole che d’estate può essere anche una fonte di lavoro ?
CARLEO: Per realizzarla in via del Commercio potrebbero essere sufficienti 500-700 mila euro, molti meno dei 2,5 milioni di euro previsti per il porticciolo. Quello che mi preme far notare è l’immobilismo degli ultimi cinque anni: questo problema esisteva all’inizio di questo ciclo amministrativo, e adesso siamo di nuovo qui a parlarne…
RAFFAELLI: Il problema di sostenibilità economica non si pone piùper la risistemazione, proprio perché i fondi necessari sono già stati stanziati. Si tratta ora di aspettare tempi tecnici per la definizione del bando di gara e l’esecuzione dei lavori, indicativamente stiamo parlando di un paio di anni. Per quanto riguarda la gestione, abbiamo certezza che una vasca di moderna concezione, di 25 metri, capace di coniugare l’attività agonistica e quella commerciale e soprattutto di puntare sulla balneazione estiva possa reggersi sulle sue gambe.
4. Il Municipio Levante appare molto penalizzato sotto l’aspetto sportivo: pochi campi da calcio, pochissime palestre, nessuna piscina pubblica . Il tutto mentre basta “passare il confine” per trovare Bogliasco che, in confronto, sembra un villaggio olimpico…
CARLEO: Vero, eppure gli spazi non mancano di certo, e pure di pregio. Ripeto, abbiamo appena sprecato cinque anni grazie all’immobilismo della giunta Doria. Quando ero presidente di Municipio avevo i miei confronti, anche aspri, con il sindaco Vincenzi, ma almeno le cose si facevano. Dobbiamo recuperare il tempo perduto.
RAFFAELLI: Abbiamo lavorato molto in questa direzione negli ultimi anni. Detto della piscina, è in via di definizione l’ipotesi di realizzare un semi palazzetto dello sport, con circa 400 posti a sedere, come onere di urbanizzazione dell’area ex Aura. I proprietari, abbandonata l’idea di grattacieli e centri commerciali, sono tornati sull’ipotesi di un complesso residenziale senza variazione di volumi, con appunto una palestra-palazzetto da dedicare interamente ai cosiddetti “sport minori”
5. Come potrà il Municipio Levante vigilare affinché non si ripeta più lo scempio della “Massa”?
CARLEO: Dovrà farlo, anche se bisognerebbe ripensare il sistema del decentramento, perché senza poteri effettivi non si può andare lontano. La mia idea sarebbe quella di dividere il territorio del Comune di Genova in cinque macroaree, dotando le strutture amministrative dei giusti strumenti per operare e quindi poter evitare in futuro quello che è successo alla piscina di Nervi.
RAFFAELLI: Con il candidato e spero futuro sindaco Gianni Crivello abbiamo studiato una sorta di “libretto di manutenzione” degli impianti, con verifiche e controlli annuali. Questo proprio per poterci rendere conto dei problemi immediatamente, senza che sia possibile che questi degenerino da un giorno all’altro senza che nessuno se ne sia reso conto.
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