Presidente, un altro anno volge al termine. Riavvolgendo il nastro del 2018 come possiamo raccontare questi dodici mesi per lo Sporting Club Quinto?
“Si può dire che siamo stati sempre sulle montagne russe, siamo stati travolti da emozioni belle e brutte senza soluzione di continuità. In questo continuo saliscendi, una cosa è rimasta immutata: l’affetto e la partecipazione della nostra “grande famiglia”, sempre unita e compatta per festeggiare nei momenti belli e per stringersi in quelli brutti. Il lavoro costante dei soci e di chi ci dà una mano a vario titolo, per lo più volontario, rappresenta il cardine della nostra società”.
Fra i momenti brutti, la scomparsa di Marco Paganuzzi.
“Brutto è diverso: questo è stato drammatico. Di Marco abbiamo detto e scritto a lungo, come era giusto e doveroso. Ecco, quando penso a quella “grande famiglia” capace di compattarsi nei momenti di difficoltà, mi riferisco ad esempio a quella moltitudine di persone che si è ritrovata a Bogliasco in occasione del funerale. Tu sai che io odio queste immagini retoriche, ma mi ha colpito molto vedere tante persone con la nostra giacca, ma con giacche tutte diverse perché appartenevano a diverse stagioni sportive: ne ho viste alcune che indossavano i nostri atleti una quindicina di anni fa, che sono state probabilmente a lungo chiuse nell’armadio – magari sostituite da giacche di altre squadre – ma che sono state indossate di nuovo, a testimoniare la partecipazione al nostro club, proprio in quella circostanza. Credo sia l’ennesimo insegnamento di Marco, la capacità di unire. Ci ha sempre spronato a fare meglio e quando qualcuno evidenziava un problema nella strada fra il dire e il fare, lui faceva spallucce dicendo “nelle difficoltà noi ci esaltiamo”. Cerchiamo di farlo ogni giorno, forti del suo ricordo e del suo esempio”.
Veniamo a un momento più felice: la promozione di giugno.
“Non era facile tornare subito in serie A1 dopo un anno di serie A2. Certo, in estate, proprio insieme a Marco, avevamo costruito una squadra in grado di farcela, ma i risultati in vasca dipendono da tante variabili. Grazie a Gabriele Luccianti, che si è calato nella parte con umiltà e si è messo a disposizione e grazie a tutti i ragazzi. Ora stiamo lavorando per mantenere quel traguardo. Però la prestazione di quella squadra a Salerno, io me la ricorderò sempre. Piuttosto occorre che la Federazione rifletta su una formula dove un rigore sbagliato, un episodio insignificante cioè, può vanificare una stagione durante la quale una squadra, in vasca, ha vinto tutte le partite. Un campionato di un anno non è un torneo di due giorni che può essere deciso da un rigore“.
A proposito, la prima parte di stagione è da incorniciare: 18 punti in classifica alla sosta di Natale, successi contro formazioni quotate come Posillipo, Canottieri Napoli, Florentia…
“E’ un dato di fatto, ma vogliamo restare con i piedi ben piantati per terra. Il nostro obiettivo era e rimane la salvezza, da raggiungere il più tranquillamente possibile. Al tecnico e ai ragazzi tutto il Consiglio fa i complimenti, ma dico che non abbiamo ancora conquistato niente se non tante pacche sulle spalle. Credo che soprattutto i ragazzi che hanno giocato da altre parti sentano quale privilegio sia giocare per Iren Genova Quinto: nella quinta città italiana, in una delle vasche storiche della pallanuoto moderna, con il pubblico più numeroso e competente di quello che è ritenuto il più bel campionato del mondo e, se mi consenti, con una struttura societaria precisa, corretta e sempre presente. Luccianti dice che “un s’è fatto ancora nulla”: se fanno di più siamo solo felici!“.
Anche il settore giovanile è stato foriero di grandi soddisfazioni.
“Certo, a partire dalla Final Eight che abbiamo organizzato, insieme e grazie ai Nuotatori Genovesi alle Piscine di Albaro rendendo, io credo un bel servizio a tutto il movimento. Grazie a Comune e Regione che ci hanno aiutato in tutti i modi a loro possibili: un migliaio di persone sono venute a Genova in una stagione non ancora altissima ed anche la città ha goduto della vetrina e del beneficio economico. Abbiamo piazzato due squadre su tre alle finali nazionali: gli Under 15 e Under 17 che hanno vinto il bronzo nazionale, mentrre l’Under 20 è uscita ai quarti giusto per un episodio. Tutte le squadre dei più piccoli, Under 9, Under 11 ed Under 13 hanno figurato benissimo nei loro livelli regionali. L’ennesima testimonianza di come la prima squadra sia solo la punta dell’iceberg di tutto il nostro movimento, fatto di risultati sportivi e di inclusione. Da qualche anno forniamo, come stiamo facendo anche in queste ore, nostri atleti alle nazionali giovanili e credo che anche questo sia un segnale di eccellenza“.
Parliamo di impianti: poche settimane fa il sindaco Marco Bucci ha presentato i progetti per una nuova piscina a Nervi, quello più accreditato riguarda l’area di Campostano. Cosa ne pensi?
“Conosco il Sindaco da quando facevamo sport assieme. Giorgio Giorgi si fida di Marco Bucci come persona ed il Presidente dello Sporting Club si fida del Sindaco di Genova. Punto, set, partita. Lasciamo lavorare il Sindaco, al quale abbiamo detto chiaramente quali sono le nostre necessità sportive e quali siano le necessità dell’utenza non agonistica. Crediamo che serva una piscina a levante, in grado di ospitare degnamente partite delle giovanili, gli allenamenti delle squadre, l’avviamento allo sport e dare una risposta seria e professionale al bisogno di sport che è coesione sociale, educazione e salute. Non siamo legati, se non per l’affetto, alla “Massa”. Chiediamo una piscina, che sia lì o altrove. Ma che sia a levante, e ne sia degna: saprei anche a chi intitolarla. Il Sindaco ci segue e ci incoraggia dopo le partite: finite le super emergenze legate al Ponte Morandi so che tornerà in tribuna con noi, quando potrà, a fare il tifo per la squadra della città che guida. A proposito di piscine fammi però ricordare e ringraziare lo staff delle Piscine di Albaro che ci segue più direttamente e ci assicura flessibilità di ogni tipo garantendo il nostro sogno che è quello di essere la squadra di Genova: grazie a Luca Baldini, Elisa Casanova ed Alessandra Capurro ed a tutte le persone che ad Albaro ci rendono con passione e dedizione la vita più semplice. Se loro saranno d’accordo Albaro rimarrà sempre casa nostra.”
Qualche pagella a fine anno Presidente: un atleta che spicca?
“In uno sport di squadra nessun gallo è più gallo degli altri: ma il nostro pubblico, dai più piccoli ai ragazzi della Barra sono l’ottavo uomo, poi Luccianti: perché due anni fa non aveva ancora allenato neanche gli aquagol e se la squadra ha fatto la cavalcata dell’anno scorso e quest’anno è li dov’è, Gabriele è un altro ottavo uomo: non è fortuna né è casuale. Lui è “uno di noi” che fa l’allenatore, non è semplicemente l’allenatore della squadra. Poi i nostri sponsor, certamente grazie ai nuovi ma sempre grazie ai vecchi sponsor che ci hanno consentito di arrivare qui e senza i quali tutti non potremmo neanche immaginare di fare quello che facciamo. Ma un atleta lo voglio citare e so che sono condiviso da tutto lo spogliatoio: Pierre Pellegrini questa estate dopo l’incidente ha mostrato un carattere da campione, l’anno scorso è stato il più giovane portiere titolare di A2 e quest’anno è il più giovane titolare di A1, nel ruolo più ostico. Forza Pierre”
Tracciamo un breve bilancio anche della vita societaria?
“La nostra sede è sempre più una calamita per attività sportive e ricreative anche nel periodo autunno-inverno, e non solo in estate quando la sua posizione gioca a suo favore. Aumentano gli iscritti ai nostri corsi in piscina ed ai nostri centri estivi. L’abnegazione e la professionalità della nostra Segreteria e dei nostri Istruttori sono proverbiali : grazie a tutti loro. Siamo preoccupati perché con i danni dell’ultima mareggiata è stata cancellata la piccola spiaggetta che utilizzano i nostri ragazzi d’estate ma speriamo nel ripascimento. Stiamo organizzando qualcosa anche per cambiare radicalmente l’approccio dell’area ristoro ed infine l’anno prossimo faremo alcuni profondi cambiamenti di modernizzazione dell’assetto amministrativo societario, perché non ci sono in nessuno sport nel mondo squadre forti senza che abbiano dietro società solide e bene organizzate. Tutte cose impossibili senza l’armonia che regna tra tutti noi: Fabrizio Brondi, Alberto Ferrari, Alessio Salvarezza, Andrea Bruni, Federico “Ghigo” Accardo, Francesco e Lorenzo Marino, Lorenzo Villa e Max Rastrelli. Manca Marco: il suo esempio ci accompagna. Da ultimo ma non ultimo, l’ingresso di un main sponsor di livello nazionale come Iren, che ringrazio anche in questa occasione: Iren ci dà un lustro ed una credibilità cui è un piacere ed un dovere cercare di corrispondere nel migliore dei modi”.
Forza Iren Genova Quinto, a nome di tutto il consiglio auguro a tutti i soci, gli atleti e le loro famiglie ed a tutti i genovesi, un prospero e sano 2019.-
Il 5 gennaio tutti a sostenere i nostri moschettieri nella partita contro Catania.
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