Una vera e propria finale. Sabato pomeriggio, con fischio d’inizio alle 16, l’Iren Genova Quinto scenderà in vasca a Catania per la penultima giornata del campionato di serie A1. L’ultima gara della stagione sarà contro la Pro Recco, quindi lo scenario è piuttosto chiaro: vincere significherebbe conquistare la salvezza, perdere porterebbe i biancorossi ai play out e solo il pareggio lascerebbe la situazione in bilico sino all’ultimo.
“Sabato scorso sono stato con la squadra a Camogli per assistere all’allenamento – racconta il direttore sportivo Lorenzo Marino – e ho avuto occasione di parlare un po’ con la squadra. Abbiamo avuto due match point per chiudere il discorso salvezza e li abbiamo sprecati, ma sapevamo che questo sarebbe stato un campionato difficile fino all’ultimo. Adesso arriva una gara da dentro o fuori, dobbiamo viverla come una finale di Champions League e i ragazzi ne sono consapevoli. Quello che mi fa ben sperare è che negli ultimi anni abbiamo giocato spesso le partite dei play off, quelle decisive, e quindi sappiamo come affrontarle. Sono gare in cui il Quinto dà sempre il meglio, lo ha fatto lo stesso Luccianti sia da giocatore sia da allenatore, l’anno scorso contro il Salerno. Sono sicuro che saprà trasmettere ai ragazzi la giusta determinazione: affronteremo una squadra ben attrezzata a dispetto di quanto suggerisca la classifica e andremo a giocare in una vasca difficile. Forza“.
“E’ vero, è di fatto una finale – rimarca il tecnico Gabriele Luccianti – Dobbiamo vincere per conquistare la salvezza evitando di giocare i play out. Ma attenzione, sarà tutt’altro che facile. Giocheremo in una piscina piccola e buia, dove il Catania ha praticamente messo insieme tutti i punti che ha in classifica: significa che in casa sono forti, eccome, e secondo me lo sono anche in generale, hanno giocatori che militano in questa categoria da anni. Quello che sarà fondamentale sarà la voglia di uscire vincitori da questa sfida e l’attenzione, soprattutto in difesa. Con la Roma abbiamo subito sei gol su sette in parità numerica, non deve più accadere“.
Foto di Paolo Zeggio
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