Addio. Anzi, arrivederci, al più presto possibile. Francesco Brambilla lascia l’Iren Genova Quinto ma il suo, appunto, non è un addio: è un saluto in qualche modo obbligato, ma somiglia più a un arrivederci a presto. Cose che possono capitare, nella vita di tutti i giorni e in quella sportiva: l’importante è non perdersi mai di vista.
“La mia è una decisione dettata da motivi di studio e di lavoro – racconta il numero cinque – Mio papà ha un’agenzia di assicurazioni e io vorrei dargli una mano e subentrargli in futuro insieme ad Antonio, il mio fratello più grande. Per questo andrò a Milano per sostenere un corso presso la sua mandataria, Vittoria Assicurazioni, e nel frattempo lavorerò nell’agenzia di Alessandro Celia, colui che ha realizzato il progetto Metanopoli portando la squadra sino alla serie A2. E giocherò proprio con la loro calottina: ritrovo amici ed ex compagni proprio nel quinto come Matteo Spigno e Alessandro Palmieri, ma anche mio fratello Alessandro. Il loro è un progetto molto ambizioso, inutile nascondere che i piani sono quelli di raggiungere il prima possibile la serie A1: io ho ottenuto due promozioni con il Quinto, spero di aiutare questa squadra e di centrare la terza“.
Per Francesco Brambilla il Quinto è molto più di una squadra di pallanuoto. “Per tutti questi anni – afferma – è stata la mia seconda famiglia. Sono arrivato sei anni fa e ricordo che all’inizio non toccavo neanche acqua, sino alla scorsa stagione, che è stata la migliore della mia carriera: un campionato da protagonisti in serie A1. Non saprei davvero come altro definire il Quinto se non come una famiglia, non trovo parola più azzeccata. Il prossimo anno giocherò anche il io als abato, ma se dovesse esserci occasione di un fine settimana con partite non combacianti sarò sulle gradinate delle Piscine di Albaro a tifare per i miei colori, e di certo la prima cosa che farò dopo aver giocato la mia partita sarà quella di chiedere il risultato del Quinto. Lascio un club che sta facendo un lavoro esemplare e che dovrebbe essere preso come modello da tante altre realtà, non faccio auguri o auspici perché so che c’è molta scaramanzia ma sono certo che quando tornerò troverò questa squadra sempre più in alto“.
Quando si chiude un capitolo, i ringraziamenti sono d’obbligo. “Ci sarebbero tante persone – chiudo Brambilla – ma penso anzitutto a chi si dà un gran daffare per far sì che ogni sabato le piscine di Albaro si trasformino in una bolgia biancorossa. Grazie a Pier Del Tassi, Fabrizio Brondi, Armando Turbati, Gabriele Luccianti e Lorenzo Marino. E grazie sempre a Marco Paganuzzi: manca a tutti noi, manca tantissimo a me“.
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