Turbati: “Sosta lunga, ecco come abbiamo lavorato: compiti a casa e tanto nuoto”

Quasi due mesi di sosta natalizia: ultima partita del 2019 quella del 7 dicembre con la Rari Nantes Savona, la prima del 2020 sarà il 1 febbraio in casa dello Sport Management, poi il 5 di nuovo alle Piscine di Albaro per il recupero serale contro la Lazio. Settimane, queste, in cui i ragazzi dell’Iren Genova Quinto non sono stati troppo a lungo lontani dall’acqua clorata, anzi. “Un periodo di riposo così lungo ci ha permesso di lasciare qualche giorno di libertà in più rispetto al solito, ma con precisi doveri“, spiega il preparatore atletico biancorosso Armando Turbati.

Come si è articolata quindi la preparazione in questo lungo periodo?
“Abbiamo dato un po’ di vacanza in più, ma tutti hanno avuto un programma preciso da seguire, con allenamenti quotidiani anche nel periodo natalizio. Erano liberi di farli dove volevano e quando volevano nel corso della giornata, attenendosi però a quanto prescritto. Poi, dal 7 gennaio, siamo tornati ad allenarci tutti insieme”.
Con che programma?
“Di fatto abbiamo fatto e stiamo facendo una sorta di seconda preparazione generale. Abbiamo aumentato i carichi di lavoro, ci siamo concentrati sul nuoto, sul potenziamento gambe e fisico nel complesso, sulla palestra. Con l’avvicinarsi del ritorno alle competizioni ufficiali scaricheremo progressivamente sino a riprendere il programma della settimana tipo”.
Nella prima parte della stagione la preparazione ha dato i frutti che ti saresti aspettato?
“Rispetto agli anni passati abbiamo giocoforza cambiato qualcosa, perché anche la preparazione atletica si è dovuta adeguare alle nuove regole: meno tempi morti, ritmi di nuoto più alti. Direi che le cose sono andate come da programma, quasi nessuno ha avuto problematiche legate alla preparazione. C’è stato qualche infortunio, qualche noia, ma tutto pronosticabile. E i nostri fisioterapisti ci hanno aiutato come al solito alla grande”.
Un tuo giudizio su quello che hai visto in vasca sinora.
“Io sono abituato a pensare positivo, quindi lo faccio anche questa volta. Abbiamo fatto bene, ma avremmo potuto esprimerci meglio. Avere qualche giocatore impegnato con la Nazionale o nei collegiali magari può avere inciso un po’ sull’amalgama della squadra, ma sono cose da mettere in conto. Si è perso qualche punto per strada, su questo dovremo stare più attenti, certo”.
E a te, manca giocare?
“Mi manca molto quando sono a bordovasca, o quando stanno per iniziare le partite. In quei momenti sì, c’è un po’ di malinconia, inutile negarlo. Ma aver smesso mi ha consentito di passare molto tempo con mio figlio, cosa che altrimenti sarebbe stata impossibile”.

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