Tre anni passati, tre anni davanti che sono una pagina bianca tutta da scrivere. L’Iren Genova Quinto è felice di comunicare di aver raggiunto l’intesa con Matteo Gitto per il prolungamento di 3 anni del contratto che lo lega ai colori biancorossi.
“Sono molto felice, certo, e per spiegare la mia felicità devo tornare a tre anni fa quando è iniziato tutto – racconta il numero 11 – Mi ricordo che fu Marco Paganuzzi a contattarmi, a parlarmi del progetto, della voglia di festeggiare l’anno del centenario il più in alto possibile. L’obiettivo del primo anno era centrare subito la promozione in A1: fatto. La seconda stagione, nei suoi piani, avremmo dovuto salvarci: fatto. Nel terzo campionato il traguardo era quello di una salvezza tranquilla e direi che prima dello stop forzato eravamo perfettamente in linea. Adesso è arrivato il momento di alzare l’asticella, e non ho avuto problemi a sposare di nuovo il progetto del Quinto perché è anche il mio: nel prossimo campionato vorrei puntare in alto, magari provare a giocarci l’accesso alle Coppe Europee, vedremo che campionato sarà e se sarà possibile farlo, ma io ci credo eccome. E dico di più: il mio sogno è quello di vincere qualcosa con questa squadra. E quando dico vincere, non intendo solo partecipare ad una competizione prestigiosa: vorrei davvero alzare un trofeo, vedremo“.
Gitto conosce molto bene i nuovi acquisti del club del presidente Giorgio Giorgi. “Con Lanzoni ho giocato nell’Acquachiara, con Nora a Brescia e in una edizione dell’Universiade, Brambilla è stato un grande protagonista della nostra promozione. Eppoi c’è Panerai, che ricordo ragazzino a Firenze. Credo si sia formata una squadra competitiva, che sarà in grado di togliersi tante soddisfazioni“.
Romano d’origine, Matteo Gitto è ormai ligure d’adozione. “La mia compagna Chiara è di Rapallo – racconta – Mia figlia Isabel è nata a Genova, e anche Brando, che verrà alla luce nelle prossime settimane, lo farà qui. Sì, mi sento a casa sin dal primo giorno, merito soprattutto dello straordinario gruppo che ho trovato qui sin dal primo anno e che continua a costituire l’ossatura di questa squadra“.
Foto di Paolo Zeggio
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