Due promozioni nel massimo campionato nazionale, sette anni in biancorosso, eccetto una breve parentesi di qualche mese, tutti in crescendo: da formazione di serie A2 che provava a guardare lontano a squadra consolidata in serie A1. Ma adesso le strade dell’Iren Genova Quinto e Francesco Brambilla si separano per motivi… fisiologici, legati a impegni di lavoro. Resta il ricordo di uno straordinario cammino fatto insieme, di tante gioie e di qualche altro momento meno positivo, come è normale che sia in tutto questo tempo.
“Mi sono ritrovato di fronte a un bivio – racconta Francesco Brambilla – e alla fine gli impegni di lavoro hanno suggerito di fare un passo di lato, ma non è facile salutarsi, adesso. Sono stati sette anni vissuti ad alta intensità che porterò sempre nel cuore. Due momenti su tutti. Il primo risale a giugno 2016, stavamo giocando la finale play off con il Civitavecchia, eravamo 10-6 a poco dal suono della sirena, la partita era ormai in ghiaccio. Ricordo Marco Paganuzzi chiamare comunque un time out, la squadra che si raccoglie intorno a lui che ci aveva fatto sospendere l’azione per ringraziarci e per renderci merito dell’ottimo campionato. Ho i brividi a ripensarci ancora adesso, mi sembra sia successo ieri. Il secondo è in realtà un periodo, ovvero i giorni che sono passati, nei play off invece contro il Salerno, due anni dopo, fra la prima e la seconda partita. Avevamo perso in casa, ai rigori, e avremmo dovuto compiere un’impresa in trasferta. In noi c’era rabbia e voglia di ribaltare quel risultato. A pensarci adesso posso dire che sono stati belli, ma a viverli… Se invece devo pensare a un momento negativo, dico la retrocessione, la consapevolezza di non aver dato tutto, forse, di non aver dato il meglio”.
Il Quinto che oggi lascia Brambilla è un Quinto diverso da quello dove era arrivato sette anni fa. “La società è cresciuta parecchio – ammette – Nel primo periodo il progetto era quello di fare dei campionati dignitosi in A2, cercando di raggiungere i play off. Oggi lascio una squadra che ha fatto dei campionati di livello in A1 e che vuole continuare a farli. Ringraziamenti? Ne avrei davvero troppi, tantissime persone che sono state speciali. Quindi, per non dimenticare nessuno, ringrazio il Quinto. Per tutto. Resterò per sempre legato a questi colori”.
“Sono dispiaciuto che Francesco vada via – commenta il presidente Giorgio Giorgi – Ma capisco bene che esistono dei cicli nella vita dei nostri atleti e che l’ingresso nel mondo del lavoro rende parecchio problematica la pratica agonistica ad altissimo livello”.
“Parliamo di un giocatore che ho visto crescere, che ho avuto a Nervi da allenatore e che poi ho ritrovato a Quinto – chiude il direttore sportivo Lorenzo Marino – In questi anni è cresciuto tantissimo, dimostrando di essere un giocatore da serie A1. Tuttavia, capisco che il lavoro abbia giustamente la priorità. Per lui le nostre porte resteranno sempre aperte”.
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