Giorgi: “Si chiude un 2022 da ricordare. Tante sorprese in cantiere per l’anno nuovo”

Il miglior piazzamento della storia del club a livello di prima squadra, arrivato a ridosso dell’anno in cui si è festeggiato il centenario. Una posizione, poi, consolidata nel corso dell’attuale stagione agonistica. Ma non solo. Un en plein per le formazioni giovanili, tutte qualificatesi per le fasi finali nazionali – gli Under 16 al secondo posto in Italia, gli Under 20 al terzo, gli Under 18 al quinto – e il titolo di campioni regionali per i più piccoli, gli Under 14. Ancora: aver centrato, sempre con la prima squadra, la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia per due edizioni consecutive, e aver avuto il privilegio di poterle organizzare in casa, dedicando la vasca interna delle Piscine di Albaro a Marco Paganuzzi, ovvero alla persona che più di ogni altra ha contribuito a far nascere tutto questo prima che la malattia lo portasse via decisamente troppo presto. Il 2022 che sta per andare in archivio è stato un anno decisamente ricco di avvenimenti e foriero di soddisfazioni per l’Iren Genova Quinto, come conferma nel tradizionale colloquio di fine anno il presidente Giorgio Giorgi.

Presidente, iniziamo dai risultati agonistici: la stagione 2021/2022 si è chiusa per la prima squadra al settimo posto, stessa posizione in cui si trova alla fine di quest’anno.
“Un risultato, con il relativo consolidamento, che è frutto della programmazione e di un incessante lavoro di squadra. Dal 2018, anno in cui siamo ritornati in serie A1 dopo una parentesi di un solo anno in A2, ci eravamo prefissati di crescere stagione dopo stagione, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Abbiamo tenuto fede a quell’impegno e oggi abbiamo una rosa di tutto rispetto, ben calibrata, un mix di elementi più esperti e titolati e giovani che hanno tutte le carte in regola per seguirne le orme. Comunque il 2022 è ormai alle spalle e pensiamo a  giocare  nel 2023 programmando il 2024”.

A proposito di giovani, anche sotto questo aspetto non sono mancati i riconoscimenti.
“Certo, e non solo quelli a livello di formazione o il secondo posto al Trofeo del Giocatore, che per noi vale come uno Scudetto. Mi inorgoglisce vedere diversi di questi ragazzi giocare con stabilità in prima squadra: penso a Niccolò e Jacopo Gambacciani, a Rocco Valle, Simone Villa e Augusto Massa. Con i nostri ragazzi che stanno facendo benissimo in serie A2 e serie B,  Matteo Villa e Lorenzo Navone a Sori, Lorenzo Dellacasa e Matteo Perongini a Chiavari, Giobatta Valle ad Arenzano, Alessio Noli, Filippo Gandolfi, Filippo Leoncini, Marco Antonio Verrini, Filippo Corrado e Federico Vassallo nella San Giorgio Waterpolo, Michele Gilardo a Sturla, ed in Andrea Doria in serie C  Federico Ferrero abbiamo complessivamente 19 giovani (di cui 15 ancora nelle nostre giovanili) che messi tutti assieme farebbero una grande figura nei playoff della A2. So che Marco sorride da lassù: un giorno durante una suonata galattica che stavano prendendo a Bogliasco i nostri 1998 abbiamo avuto uno dei nostri dialoghi surreali iniziato con il suo tipico movimento del capo… ‘Gio, ma faremo mai un giocatore di A2…?’” 

E cosa gli ha risposto? Saranno più di dieci anni fa..”
“Che li avremmo visti in Champions i nostri ragazzi”.

È questo il senso della operazione “San Giorgio Waterpolo”, la nuova società che con altri dirigenti del Quinto ha costituito? Qualche domanda il mondo della pallanuoto se l’è fatta…
“Non è che io e Fabrizio Brondi siamo due matti che vanno in giro a fondare società di pallanuoto! Ci abbiamo messo la faccia noi due perché fosse chiaro il messaggio: ma naturalmente c’è una delibera del Consiglio del Quinto che ci autorizza sulla base di un progetto pluriennale. Il primo senso come abbiamo detto è solidaristico considerato che era necessario salvare l’avviamento umano e sportivo che l’amico Andrea Biondi aveva con sacrificio costruito a Crocera.  Poi certamente a regime San Giorgio Waterpolo sarà la nostra cantera, la scuola di formazione del Quinto. Non è un caso se abbiamo nominato Filippo Garrè come Vice Presidente, e come amministratori Jonny Del Galdo e Luca Bittarello. Pasquale di Leo, il presidente, è un caro amico ed una garanzia di eticità e serietà del progetto. E sempre a regime raddoppieremo le scuole pallanuoto”.

Intorno alla prima squadra e al settore giovanile c’è una società che cresce anch’essa giorno dopo giorno. In che modo?
“Il salto di qualità è rappresentato dall’avere un organigramma ben definito, in cui ogni persona ha una carica precisa, quindi precisi compiti e altrettanto precise responsabilità. La macchina organizzativa è ormai rodata, lo si è visto in particolare in occasione della Final Eight di Coppa Italia dello scorso marzo: un’occasione in cui abbiamo dimostrato di poter allestire eventi del genere e non credo sia un caso, anzi, che saremo noi a organizzare tale manifestazione anche nel prossimo febbraio”.

Nel corso di quelle partite la piscina Marco Paganuzzi era una vera e propria ‘bomboniera’.
“Non solo in quell’occasione. Penso al recente derby contro il Bogliasco: piscina gremita in ogni ordine di posto, tribuna d’onore ricca di politici, imprenditori, importanti personaggi della pallanuoto. Un vero e proprio spot per la nostra disciplina, che si conferma adatta alle famiglie. Ed è un orgoglio sapere che adesso quella vasca è intitolata a Marco: è stato lui a dare il via a tutto, non ce lo dimentichiamo mai. Ma ogni sabato, in occasione delle gare casalinghe, vedo tanti nostri atleti, vestiti in divisa sociale, sulle gradinate per tifare in occasione delle gare di A1: è bello pensare che in un futuro prossimo possano essere anche loro i protagonisti in acqua, lavoriamo per quello”.

Di recente nel Consiglio Direttivo del club sono entrati Ferdinando Garrè, Pietro Mondini e Stefano Paganuzzi: quali le ragioni alla base del loro ingresso?
“Abbiamo inteso allargare la condivisione della gestione della società a tre persone di alto spessore, che ci sono vicine da anni e che danno ulteriore credibilità a tutto il nostro movimento e, ne sono certo, sapranno farlo crescere ulteriormente con il loro contributo di idee ed esperienza. Ma bella è stata la conferma di tutti i consiglieri, che continueranno ognuno a dare il loro contributo e tra questi lasciami ricordare Fabrizio Brondi, che coordina operativamente tutto il Quinto oltre a spendersi come responsabile della pallanuoto per la FIN Ligure, ed Alessio Salvarezza che coordina tutta la parte non agonistica della società oltre all’allestimento della Marco Paganuzzi nei giorni delle partite, consentendo anche al fantastico  Giancarlo Piccinini ed alla sua  grande squadra la migliore logistica per la trasmissione in diretta delle partite”.

Torniamo a parlare di pallanuoto giocata: soddisfatto di questa prima parte di stagione?
“Sì, c’è solo un po’ di rammarico per i punti persi in casa dell’Anzio, per il resto direi che siamo in linea con il programma di inizio stagione, che è appunto quello di compiere un ulteriore passo avanti rispetto allo scorso anno. La scelta di anticipare all’anno in corso una scelta strategica che era collocata un po’ più in là nel tempo, chiamando subito Luca Bittarello alla massima responsabilità tecnica, non è mai stata in discussione. Essere il Quinto è anche questo. Luca è il più giovane allenatore di A1m ma tutto il consiglio, tutto il Quinto è Luca Bittarello. Tutti lo sanno e tanto basta. In questo momento, inoltre, tutte le nostre giovanili capeggiano ancora imbattute le rispettive categorie e questo addolcisce un poco il coccolone che ci siamo presi ad Anzio”.

Veniamo all’impiantistica sportiva: tante idee e progetti sul tavolo, ma che cosa si sta muovendo concretamente?
“Ci sono diverse soluzioni allo studio, lavoriamo di concerto con l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Marco Bucci che, nel rispetto dei ruoli, è uno dei nostri primi tifosi e ne sentiamo quotidianamente la vicinanza. Certo la clessidra scorre ma speriamo che per Genova Capitale europea dello Sport 2024 una risposta ci sia.  Comunque lavoriamo bene anche con Alessandra Bianchi e Simona Ferro, le sentiamo vicine. Condividono con noi l’idea che Genova sia un punto fermo di eccellenza della pallanuoto italiana ora e speriamo europea tra qualche anno. Saranno conseguenti”.

Il club è stato protagonista anche fuori dall’acqua…
“Sì, mi piace ricordare in particolare due momenti. Il primo è quando un gruppo di genitori dei nostri ragazzi, in totale autonomia, si è attivato per accogliere un nutrito gruppo di giovani pallanuotisti ucraini in fuga dalla guerra insieme alle loro famiglie. Per fortuna le abbiamo ricordate noi anche alla presentazione della prima  squadra: hanno premiato giustamente la qualunque per l’aiuto all’Ucraina meno loro che si sono fatte carico per mesi di molte famiglie.  Un’iniziativa che ha saputo interpretare lo spirito della nostra società, che si è subito mossa per dare tutto il supporto necessario a questa iniziativa che ci ha inorgoglito. Poi, giusto pochi giorni fa, siamo stati all’ospedale pediatrico Gaslini con la prima squadra per portare doni e un momento di serenità ai giovani ricoverati nei vari reparti. Un’esperienza toccante, che vogliamo ripetere al più presto: una cosa che avevamo già fatto anni fa, pre Covid e che rimarrà nella nostra agenda”.

Che sorprese riserverà il 2023 biancorosso?
“Tante, come sempre. A partire, appunto, dall’organizzazione della Final Eight di Coppa Italia nella Marco Paganuzzi. Ma non sarà certo l’unica occasione in cui chiameremo a raccolta i tifosi e ci faremo apprezzare a livello nazionale. Vogliamo proseguire il percorso di crescita intrapreso: passo dopo passo, con costanza”

 

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