Non è più verosimile dire che il lavoro dietro le quinte è tanto, è prezioso, ma non si vede. Si vede eccome, ogni sabato che l’Iren Genova Quinto gioca alla “Marco Paganuzzi” di Albaro le sue partite casalinghe: una piscina colorata come ben poche altre in Italia e con una media spettatori decisamente superiore rispetto al resto del campionato. A coordinare questa ‘magia’ è Alessio Salvarezza, insieme ad un nutrito schieramento di volontari, ed è sempre Alessio che, da una piscina all’altra, si occupa anche di supervisionare quello che succede nella vasca di Quinto, punto di riferimento per l’intero quartiere e non solo.
Alessio, partiamo dalla “Paganuzzi”: qualche novità in vista?
“L’obiettivo è sempre quello di alzare l’asticella e rendere la vasca sempre più confortevole per attrarre un numero maggiore di persone. L’esperienza della Coppa Italia, che abbiamo organizzato per due anni consecutivi, ci ha senz’altro aiutato a sviluppare nuove idee, ad adottare alcuni accorgimenti. Stiamo studiando alcune iniziative per avere un pubblico sempre più numeroso, con l’obiettivo di incuriosire anche i potenziali tifosi attraversi partnership con altre realtà, di qualsiasi dimensione“.
Intanto i tabellini dicono che la presenza del pubblico è decisamente elevata.
“Sì, siamo soddisfatti della media spettatori, inutile negarlo, soprattutto dal momento che parliamo di uno sport come la pallanuoto che difficilmente riesce a fare breccia nella folla. Tuttavia ci sono i margini per incrementare ancora queste presenze, penso ad esempio ad una gestione più accorta degli orari, anche se non è facile in stagioni fitte di appuntamenti di ogni livello come quelle che stiamo vivendo“.
Quali sono i punti di forza?
“Di sicuro le partite di cartello, cioè quelle più combattute, riescono ad attrarre un numero maggiore di persone. Puntare poi su una squadra che abbia anche elementi giovani o giovanissimi aiuta: gli amici e le fidanzate vengono a vedere le partite, si crea un effetto passaparola, è un fatto positivo. Grazie alla collaborazione con Pool Bar, inoltre, il corner bar in gradinata sta riscuotendo consensi unanimi, ed è uno degli elementi che contribuiscono a rendere più confortevoli le gradinate“.
Qual è la soddisfazione maggiore per chi si occupa di tutto questo?
“Il fatto che per due anni consecutivi ci sia stata assegnata l’organizzazione della Final Eight di Coppa Italia significa che la nostra capacità organizzativa è ormai riconosciuta. Ma mi piace anche sottolineare che pure da parte delle squadre ospiti ci sono sempre stati commenti positivi“.
Veniamo alla piscina della sede di Quinto: come vanno le cose?
“Direi molto bene, anche grazie alla collaborazioni messe in piedi con istruttori… ‘nuovi’. Abbiamo creato un bel mix fra figure storiche e ingressi più recenti nello staff che hanno stimolato il lavoro di tutti. Il centro estivo ci ha dato grandi soddisfazioni, per l’autunno vogliamo sviluppare ancora tutto quello che è relativo al benessere in acqua, per questo ci aspettiamo di vedere confermati i numeri dello scorso anno, se non di poter fare di più, per quanto non manchino le difficoltà“.
Ad esempio?
“La recente riforma dello Sport comporta maggiori oneri per le società a livello di costi, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di riversarli sull’utenza, mantenendo nel contempo gli stessi standard qualitativi, anche grazie a nuove sponsorizzazioni su cui lavoriamo“.
Attività intensa, ad Albaro e a Quinto. Merito anche del tuo staff?
“Soprattutto direi. Devo ringraziare tutte le persone che, spesso facendo i salti mortali, mi danno una mano fondamentale a realizzare tutto questo. Senza di loro nulla sarebbe possibile“.
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