Un’opera costante nella manutenzione ordinaria, interventi straordinari quando necessario, con massicci investimenti di centinaia di migliaia di euro, se non milioni, reperiti con risorse proprie e finanziamenti governativi e regionali. È la ricetta che da svariati anni applicano Comuni come Sori, Recco, Chiavari, Camogli e Bogliasco, che hanno affidato la gestione delle piscine alle ‘loro’ società sportive, e adesso anche il Comune di Genova, con il progetto di un nuovo impianto nell’area dell’ex Tiro al Volo di Quinto, sembra voler percorrere, tornando ad occuparsi in prima persona dell’impiantistica natatoria. Abbiamo chiesto un parere in merito a Luca Pastorino, nella sua duplice veste: quella di Deputato eletto proprio in Liguria e di Sindaco di Bogliasco, sede della prestigiosa omonima società di pallanuoto che gestisce la “Vassallo”.
Pastorino, partiamo da una visione generale. Quanto è importante la realizzazione di un nuovo impianto nel Levante genovese?
“Potrei dire che una piscina è sempre una bella notizia. Lo è per l’agonismo, certo, e gli sport natatori sono il fiore all’occhiello della Liguria, ma lo è anche per la crescita dei più giovani e come fondamentale elemento di socialità per la cittadinanza. Ricordo che proprio recentemente lo sport è entrato in Costituzione, dove ne viene riconosciuto il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. Chiaramente tutto questo è difficile, se non impossibile, senza un’adeguata impiantistica”.
Che cosa pensa del progetto dell’ex Tiro al Volo a Quinto?
“In attesa di conoscere i dettagli più approfonditi del progetto, mi sembra una buona soluzione. L’idea è quella di realizzare una piscina che, come abbiamo detto, sia aperta all’agonismo, e il Quinto ne ha bisogno, e alla cittadinanza più in generale con una gestione pubblica, in un contesto che non prevede altri elementi accessori, insomma senza alcun tipo di speculazione”.
Da Sindaco di Bogliasco per diversi mandati, quanto è stato fatto per la “Vassallo”?
“Ci siamo sempre impegnati per far sì che la piscina, che inizia ad avere una certa età, sia fruibile da tutti e con un alto livello della qualità dei servizi offerti. Già nel 2007 abbiamo cambiato il pallone pressostatico, poi ci sono stati altri interventi: la manutenzione straordinaria del tetto, l’adeguamento sotto il profilo di sicurezza, la sostituzione delle caldaie, il rifacimento della canna fumaria”.
Più recentemente vi siete impegnati anche per una nuova copertura.
“Sì, siamo riusciti ad ottenere dal Governo 1 milione di euro, ma per via di un necessario cambiamento al progetto e dell’aumento dei costi la spesa è già aumentata di altri 850 mila euro, che stiamo cercando di reperire nelle pieghe del PNRR, nel bonus fiscale, con il credito agevolato. Gli sforzi per avere sempre una piscina all’altezza sono davvero costanti, ma sono ripagati dal poter offrire alla nostra cittadinanza e non solo un indiscutibile elemento di benessere”.
A quanto ammontano gli investimenti?
“Abbiamo detto di 1,8 milioni circa per la nuova copertura, più altri 700 mila euro circa per gli altri interventi che ho citato e per altre opere apportate nel corso degli anni”.
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