Lo scorso campionato di serie A1 e quello ancora in corso, del quale si è appena chiusa la regular season; i risultati delle formazioni giovanili; la vita societaria; la nuova piscina. C’è tutto questo nella ‘classica’ intervista di fine anno al presidente dello Sporting Club Quinto Giorgio Giorgi, che ripercorre un 2023 ricco di appuntamenti ed eventi per il club biancorosso nella sua totalità.
Presidente, partiamo dalla prima squadra. Lo scorso campionato si è chiuso con il play off con il Savona.
“Sì, e nel corso della stagione abbiamo anche centrato il record di punti nel massimo campionato nazionale. Ne siamo molto soddisfatti, di questo come del primo anno da allenatore in serie A1 di Luca Bittarello, sul quale abbiamo puntato con convinzione, e della crescita di molti giovani”.
Quest’anno invece il settimo posto è sfuggito in extremis. Che idea si è fatto dell’andamento della regular season?
“Se ti dicessi che ho festeggiato ti direi una bugia: vedremo di fare come due anni fa che, finiti al girone “salvezza” siamo risultati poi primi ed abbiamo giocato i playoff 4-8 posto. Parliamo giocoforza di un campionato ‘strano’, per adesso limitato solo ad un girone di andata, quindi credo non sia possibile trarre un bilancio affidabile. Il settimo posto era il nostro obiettivo, inutile negarlo, e non l’abbiamo raggiunto per via di alcuni punti persi in vasche dove avremmo dovuto imporci e per non essere riusciti a fare un colpaccio contro squadre che ci hanno preceduto in classifica. Ci può stare, nello sport capita. Adesso però c’è una seconda parte di stagione da giocare a testa alta, per chiudere nel miglior piazzamento possibile e quindi andare a giocare il play off contro la quinta classificata del girone d’elite. Il nostro scopo adesso deve essere questo”.
Lei ha parlato della crescita di molti giovani, che si sono messi in luce anche in queste prime tredici gare.
“Ne siamo molto orgogliosi, è innegabile. Penso ai fratelli Gambacciani, a Massa, Spoli, Villa, Ferrando: con il rimpatrio di Cavano per l’operazione chirurgica che dovrà subire giocheremo con 6 giovani del vivaio ogni partita, di cui ancora 4 nelle giovanili. Ma anche penso a Lorenzo Dellacasa che è stato il primo frutto di questa cantera e che adesso è impegnato con i suoi studi alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Non mi stancherò di ribadirlo: la bontà del lavoro che viene svolto a livello di settore giovanile non si misura solo nei risultati delle singole squadre, comunque positivi visto che tutte e quattro (Under 14, 16, 18 e 20) l’anno scorso si sono piazzate fra le prime otto in Italia, ma anche e soprattutto in quanti elementi si riesca a portare nel giro della prima squadra: inoltre non c’è convocazione delle nazionali giovanili, di ogni fascia di età, che non veda la presenza di qualcuno dei nostri moschettieri. Abbiamo diversi ragazzi che, terminato il percorso nella ‘cantera’, si stanno facendo strada anche in serie A2 e in serie B. Un doveroso ringraziamento deve andare quindi ai tecnici e ai dirigenti, ma anche alle famiglie di questi giovani atleti che compiono sacrifici notevoli per farli giocare ad uno sport impegnativo come è la pallanuoto”.
Uno sport che ovviamente si pratica in piscina. Il Quinto ha lanciato una raccolta firme per sostenere il progetto del Comune di Genova e della FIN per realizzarne una nuova nell’area dell’ex Tiro al Volo , proprio a Quinto. È la soluzione migliore?
“Ne siamo convinti. Intanto devo dire che la raccolta firme sta andando molto bene e presto entreremo nei dettagli dicendo quanti cittadini, e sono tanti, già almeno mille, hanno deciso di sostenere questa ipotesi. La nostra società è per così dire ‘attivamente’ alla finestra, sostiene l’operato dell’Amministrazione e della Federazione, auspichiamo che tutto si faccia in tempi ragionevoli, ma non ho motivo per credere il contrario, conoscendo bene la pragmaticità del Sindaco Marco Bucci che, anche in questa occasione, non manca di starci vicino. Parliamo di un’area che adesso sarebbe un eufemismo definire come sottoutilizzata e dove la realizzazione di una piscina non avrebbe impatto ambientale alcuno.
Ma per la gestione concreta a cosa state pensando?
“Occorre essere chiari. Sarà certamente una piscina per l’agonismo, ma anche aperta ai cittadini, con una gestione che sia la più pubblica possibile; a tal fine ho anche firmato un documento con Sturla, Locatelli e San Giorgio Waterpolo per la condivisione della piscina: documento che abbiamo già mandato in Comune ed in Federazione. Ciò significa che noi faremo la pallanuoto maschile di un certo livello, Sturla, Locatelli e SanGiorgio la pallanuoto maschile sinergica con noi, ma soprattutto la Locatelli porterà la pallanuoto femminile di primo livello e SanGiorgio che si è fusa con Columbus Disability, avrà una casa sua per il lavoro fondamentale con le ragazze ed i ragazzi diversamente abili. Voglio però dire che chi è fuori dal mondo dello sport – primi tra tutti gli amministratori pubblici – si sintonizzi sul fatto che far fare agonismo di squadra ai nostri giovani è “il sociale”, mentre è “il commerciale” riempire le piscine di clienti paganti. Spero che si sintonizzino anche sul fatto che lo sport in Italia non si fa nel sistema scolastico e si fa solo nelle società sportive, che sono finanziate dalle famiglie e che, dopo la scuola, sono rimaste l’ultima agenzia educativa del Paese e spesso l’unica sana meritocrazia. Si scrive agonismo e si legge educazione al rispetto dell’avversario, dell’arbitro, dell’allenatore e dei compagni di squadra, rispetto del pubblico anche quando ti fischia: occorre dare del tu alla fatica, gestire le delusioni e contenere le gioie: educa ad avere capacità di porsi obiettivi realistici e di raggiungerli in squadra con gli altri giovani. Lo Sport agonistico, a maggiore ragione di uno sport come il nostro dove anche ad altissimi livelli occorre andare a scuola per poi inserirsi nel mondo del lavoro, è una grande metafora della vita che prepara persone e cittadini prima che atleti”.
Il 2024 sarà l’anno di Genova Capitale dello Sport e per la terza edizione consecutiva è affidata allo Sporting Club Quinto l’organizzazione della Final Eight della Coppa Italia.
“Una conferma che ha il significato della massima approvazione per quello che si è fatto negli anni scorsi e che dà lustro a tutto il movimento visto il contesto in cui si inserisce. Siamo già al lavoro, e da tempo, per far sì che alla “Marco Paganuzzi” ci sia il consueto spettacolo e l’organizzazione che è stata apprezzata nelle due scorse edizioni”.
Come vanno le cose a livello societario? C’è una posizione da DS da assegnare …
“Non ne sono preoccupato, anzi. Lorenzo Marino è diventato allenatore della San Giorgio Waterpolo in serie B, società che abbiamo contribuito a far nascere, della quale siamo Soci e con la quale, anche grazie a questo, le sinergie saranno sempre migliori: sarà infinitamente più semplice nei prossimi anni mandare i nostri giovani alla San Giorgio. Marino comunque è rimasto in Consiglio, faremo le cose con calma e con la meditazione che richiede la scelta: posso solo ritenere che il nuovo DS sarà una persona che è già tesserata, a qualche titolo, per il Quinto.
La Società sta lavorando molto anche sulle strutture, vuole dire qualcosa anche sulla vita societaria non agonistica?
“Stiamo pensando allo sviluppo della attuale sede con un po’ di rimodernamento; facciamo i salti mortali, da sei anni facciamo la A1 con lo stesso budget e continuiamo a sovvenzionare fortemente il settore giovanile: senza piscina comprando spazi acqua commerciali in giro non possiamo girare tutti questi costi sulle famiglie e preferiamo sostenere i costi delle squadre giovanili con un contributo che vale il contratto di due buoni giocatori di A1. Consolidiamo però gli sponsor “vecchi” e ne acquisiamo di nuovi: da quest’anno abbiamo BPM che torna attraverso di noi nella pallanuoto di alto livello e contiamo sempre sull’aiuto di tutti gli altri magnifici sponsor: San Giorgio del Porto, Finsea, Oleogen, LCM, Relab, Forni e Combustione, C&C Marine, Agnese consulenti finanziari Fideuram, La Mia Liguria, Evita. Lasciami dire che senza il Gruppo Iren non potremmo fare tutto quello che facciamo: però con gli anni molti dipendenti sono diventati tifosi e da ultimo anche l’ing. Dal Fabbro, il Presidente, mi usa il privilegio di chiedermi spesso notizie sull’andamento della Prima Squadra e delle Giovanili. Un piacere averli ‘col fiato sul collo’. Il tutto rimanendo senza una lira di debito bancario o di altri tipi di debito”.
In conclusione?
“Auguri di Buon Natale e di Buon Anno a tutta la nostra Comunità: alle famiglie dei giovani Atleti anzitutto ed a tutti i volontari che rendono possibile “il Quinto” a partire dai Vice Presidenti, tutti i Consiglieri e tutti i volontari che allestiscono la piscina, producono le “dirette” che secondo me sono le migliori della A1 italiana, a coloro che guidano i pulmini delle giovanili, ed a chi manutiene la sede, ai giovani che allenano i ragazzi, alle Istruttrici ed agli Istruttori della piscinetta Pio Parma ed alle nostre fantastiche addette alla Segreteria. Infine anche agli Atleti che prometto di lasciare qualche giorno senza il mio fiato sul collo. Auguri a tutti i Genovesi da tutti noi. Buon Natale 2023 e Buon Anno 2024 a tutti noi. Forza Iren Sporting Club Quinto!”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.